CENNI
STORICI: Il territorio, abitato
già in epoca preistorica, dall'antico ceppo indigeno
Opico-Osco, (i primi risalgono all'età del bronzo
XIX XVII sec. a.C.) vede il formarsi del suo primo nucleo
abitativo intorno al VII sec. a.C. Sotto l'influsso di popolazioni
etrusche nasce il primo agglomerato urbano di Nola e a quel
periodo risalgono infatti i manufatti più antichi,
a tutt'oggi rinvenuti.
Conobbe un notevole splendore tra il VI ed il V sec. a.C.
come è testimoniato dai corredi delle tombe dei membri
della classe dirigente della Città riportate alla
luce da varie necopoli esistenti sul territorio. Le comunità
indigene, rinfoltite da popolazioni sannitiche provenienti
dalle montagne, stimolate dalle culture più avanzate
delgi Etruschi e dei Greci con le quali si integrarono,
iniziarono un processo di aggregazioni politica e culturale
che culminò, come riporta lo storico Diodoro Siculo,
nel formarsi del "Popolo dei Campani" nel 438/437
a.C.
Nel giro di pochi decenni i Sanniti Campani scalzarono dal
potere le classi dirigenti etrusche e greche estendendo
il loro controllo su tutto il territorio campano ed è
probabile che proprio allora la Città, forse precedentemente
detta Hyria, con propria monetazione, ricevette il nome
di "Novla", ovvero "città nuova".
La testimonianza di tale integrazione la riscontriamo nella
produzione di monete che, nei primi decenni del IV sec.
, vengono coniate contemporaneamente da hyria e Nola e solo
successivamente da Nola. Ben presto le città campane,
temendo una possibile discesa dalle montagne di altre popolazioni
sannitiche, si confederarono con il precipuo scopo di contrastare
l'avanzata dei Sanniti stanzaiti sugli Appennini.
La federazione Nolana era formata solo da Nola e Avella,
ma poteva contare sull'appoggio dei Napoletani e sul porto
di Pompei. In tale realtà, attratta dalle risorse
agricole e commerciali della Campania , si inserì
Roma, che riuscì a perseguire i propri interessi
sfruttando abilmente i contrasti e le tensioni tra le classi
sociali che sempre più si andavano palesando nella
regione. La conquista dei territori fu perseguita in maniera
inarrestabile, talolta con la guerra aperta contro le popolazioni
locali, talvolta promuovendo con esse alleanze.
Durante la seconda guerra sannitica Nola si oppose ai Romani,
ai quali , dopo assedio, si arrese nel 312 a.C., diventando
da allora alleata di Roma. Durante la seconda guerra punica
gli attacchi che Annibale portò alla Città
furono sempre respinti e Nola diventò una delle base
operative dell'esercito romano. Ribelle durante la guerra
sociale, Nola nell'80 a.C. fu ripresa definitivamente da
Silla e da allora restò sempre nell'orbita di Roma,
di cui seguì storia e vicissitudini senza svolgere
più alcun ruolo degno di rilievo . Nel 73 a.C. è
espugnata da Spartaco che la usa come base militare. Nel
14 d.C. , nella casa parena, vi morì l'imperatore
Augusto, Tacito dice : QUO NOLAE IN DOMO ET CUBICULO IN
QUO PATER EIUS OCTAVIUS VITAM FINIVISSET.
Alla fine del I sec. d.C. inizia una lenta decadenza della
città, forse dovuta all'impaludimento della zona
e a disastrosi fenomeni sismici e culvanici ; da allora,
infatti, le fonti storiche raramente fanno menzione di Nola
e cioè appare insoiegabile considerato il prestigioso
passato. Tra il IV e il V secolo d.C. l'unico fatto di rilievo
fu la presenza a Nola del nobile bordolese Ponzio Meropio
Anicio Paolino, già console romano. Alla fine dell'estate
del 395 Paolino e la moglie Terasia giungono a Nola ponendo
la loro dimora presso il
santuario di S. Felice a Cimitile l'antico Coemeterium nolano.
Qui Paolino organizza la sua comunità ascetica sull'esempio
del monastero di Marmoutier fondato da Martino di Tours.
Alla fine del 406 si riversa sull'impero Romano una nuiva
ondata barbarica e nel 410 i Goti di Alarico dopo aver saccheggiata
Roma, invadono la Campania e, in tale anno o ancora prima
Paolino succede sulla Cattedra nolana al Vescovo Paolo.
Dal V secolo le invasioni barbariche, le guerre, i saccheggi,
affrettarono il declino della Città e costrinsero
gran parte della popolazione a rifugiarsi sulla collina
di Cicala o presso il Coemeterium, nome, questo, con il
quale veniva indicata Nola in alcuni documenti dell'epoca
(con lo scorporo della Contea di Nola, nella prima metà
del XVII sec. acquistò autonomia e successivamente
si eressea Comune con l'attuale nome di Cimitile.Fino al
1370 ospitò la sede Episcoplae nolana).
Dopo i Goti di Alarico, fu devastata dai vandali dei Genserico
e nel 570 e 594 dai Longobardi. Nella lotta di dominio territoriale
tra i Longobardi ed il Ducato di Napoli, nell'850 la Città
era incamerata nei territori del Ducato di Benevento, e
successivamente, con il patto di Arechi, il territorio nolano
fu inserito nel demanio comune tra i due contendenti. Verso
il 950 Nola è incorporta, esclusivamante, nel demanio
del Ducato di Napoli con la signoria del Duca Sergio I°.
Subisce ancora distruzioni da parte deri Saraceni, Longobardi
ed Ungari. Nel 1139 cadut il Ducato di Napoli nelle mani
di Ruggero II°, fu annessa al Regno Normanno.
Nel 1256Manfredi espugnò Nola perchè aveva
parteggiato per il Pontefice Vincenzo V° e l'assogettò
al Reame di Sicilia. Dopo la battaglia di Tagliacozzo Carlo
I° D'Angiò in segno di gratitudine per i servigi
resi, nominò il suo capitano Guido di Monfort Conte
di Nola assegnandogli anche le terre di Atripalda, forino
e Monteforte. Questi sposò Margherita Orsini dei
Conti dell'Anguillara ed alla sua morte, non avendo eresi,
la Contea passò al genero Romano Orsini dando così
l'inizio alla Signoria di questa casata che si estinse
nel 1533 con la morte di Enrico. Gli Orsini, proseguendo
l'opera di riqualificazione della Città inzaita da
Guido Monfort primo conte di Nola a partire dalla metà
del XIV secolo diedorono inizio ed incoraggiarono un ampio
programma di ristrutturazione urbanistica che, contribuendo
alla rinascita storico culturale, riportò Nola al
suo antico prestigio, arricchendola di numerosi monumenti
quali monasteri , chiese e palazzi provvedendo, altresì,
a difenderla con una poderosa cinta muraria già vanto
della città in epoca romana.
Con il tramonto della signoria delgi Orsini e a seguito
dell'ascesa al trono di Carlo V Nola fu assoggettata al
dominio spagnolo. Il secolo XVI vede la nascita a Nola di
Pomponio Algiero ( 1531) e Giordano Bruno (1548). Il primo
come eretico venne condannato dal Tribunale del Santo Uffizio
e conseganto al "Braccio Secolare" fu giustiziato
a Roma in Piazza Navona il 18 Agosto dell'anno 15556. Il
secondo, monaco domenicano , insigne filosofo, subì
la stessa sorte ed 17 febbraio 1600, dopo la condanna del
Santo Uffizio, venne bruciato vivo in Campo D'Fiori Roma
. Iniziata la dominazione spagnola la Città fu inclusa
nel Demanio Imperiale con il titolo di città Regia
ed il Vicerè Don Pedro di Toledo oltre ad opere di
edilizia, da vero mecenate, favorì l'opers degli
Artisti e tra questi quel del nolano Giovanni Merliano che
compì molte opere di scultura ed architettura. Poche
sono le notizie storiche sulla città tra il XVII
ed il XVIII secolo . Nel 1810 la Città diventò
centro di Distretto del ragno nella Provincia di Terra del
Lavoro. Nel 1820, nella notte tra il I° ed il II°
luglio, scoppiarono a Nola i primi moti carbonari,capeggiati
dall'Abate Luigi Minichini con i sottotenenti del Reggio
Esercito Borbonico Morelli e Silvati, dando così
origine al Risorgimento Italiano.
|